Il manager Asl di Pescara “sorride”…

Ancora una volta il Direttore Asl di Pescara D’Amario, approfittando di una richiesta di dichiarazioni su un fatto che riguarda la sua gestione (un appalto di 22 milioni di euro) non si lascia scappare l’occasione di “esternare” cosa pensa della nostra organizzazione sindacale.

“La Fials in Procura? Una sceneggiata”.
La nostra risposta è rapida e semplice.
In Procura – se mai saremmo chiamati – rappresenteremo tutte le nostre perplessità, riserve, su un appalto il vincitore del quale ha poi ridotto le ore lavorative al personale.

Siccome alla Fials era sembrato di leggere (qualcuno sostiene che sia addirittura sancito nel contratto stipulato) che la ditta in questione si era aggiudicato l’appalto in virtù – anche – della assicurazione che avrebbe “assorbito tutto il personale” uscente dalla precedente gestione e che avrebbe – anche – incrementato tale personale… abbiamo ritenuto corretto, anche per tutela dei lavoratori (si badi bene, la maggior parte dei quali non solo non sono nostri iscritti, ma la quasi maggioranza non sindacalizzati) di presentare una segnalazione alla Procura.

QUESTO PERCHE’ LA FIALS DIFENDE I DIRITTI DEI LAVORATORI, di tutti i lavoratori, non solo degli iscritti.

Quindi la “sceneggiata” torna al mittente.

Ma il “manager” Asl di Pescara non si è voluto limitare a questa affermazione.
E così ha aggiunto: l’esposto “Mi fa sorridere, sempre le solite pretese senza alcun fondamento giuridico”.

Noi, forse è il caso di ricordarlo, non siamo uno studio legale, siamo un sindacato. Piccolo – dice qualcuno – di sicuro in crescita, ma che nella Asl di Pescara è – purtroppo spesso – l’unico a “segnalare”, a “vigilare2 a “studiarsi le carte”.

Non abbiamo quindi la pretesa di fare indagini giuridiche o tecnico/giuridiche. A quelle ci pensano i Giudici caro manager. I Giudici, per esempio quelli che hanno condannato la Asl per condotta antisindacale in una vicenda che vedeva continue vessazioni contro una nostra Delegata.

POI

Lei sorride.

Noi no.

Per due ordini di motivi.

Innanzitutto quando qualcuno ci muove un’osservazione, una critica, ci segnala un qualcosa che – a suo modo di vedere – non va abbiamo l’abitudine di riflettere; interrogarci; andare al confronto con chi solleva la questione.

Non abbiamo atteggiamenti sprezzanti quali il sorridere.

Secondo poi noi non abbiamo motivo né di sorridere né di ridere.

Noi come cittadini, come fruitori di una Sanità che nella nostra provincia è sempre più “sotto osservazione”.
Alberghi con piscine che si vogliono ora vendere dopo anni di non utilizzo ed il cui valore è quasi dimezzato (chi pagherà il danno?).
Distretti sul territorio inaugurati due volte e mail entrati in funzione (Chi pagherà il danno?).

Punti nascita che si vogliono chiudere ecc ecc.

Aggiungeremmo anche – come cittadini – che non ci accontentiamo più di risposte del tipo “anche da altre parti è così” quando chiediamo chiarimenti su estenuanti liste di attesa per accertamenti.
Noi abbiamo l’orgoglio di dire che quello che accade “da altre parti” non ci riguarda. O meglio ci riguarda come esempio negativo. Vogliamo che “dalle nostre parti” le cose funzionino. Che le prestazioni vengano erogate a chi ne ha bisogno. Vogliamo che i vulnerabili, i malati, gli anziani abbiano prestazioni ed assistenza adeguate e rapide.

Siamo persone, uomini e donne, che credono che questo sia giusto e ci battiamo per questo.

Ecco perché non sorridiamo.

E lei?
Lei su cosa sorride?

 

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